Italia d'autore by Fabio Alcini;

Italia d'autore by Fabio Alcini;

autore:Fabio Alcini; [Alcini;, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862316545
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2019-05-02T22:00:00+00:00


ALAN SORRENTI

Anche Alan Sorrenti, come Edoardo Bennato, è nato a Napoli, ma le analogie finiscono sostanzialmente qui: Sorrenti è infatti uno dei casi più curiosi fra la moltitudine di cantautori transitati sotto i cieli italiani. Di origini gallesi, Sorrenti non è sempre stato il profeta della disco dance all’italiana, non ha cantato soltanto Figli delle stelle e altri successi di questo tipo. Anzi, molti di coloro che hanno scosso i capelli arricchiti di gel al ritmo dei successi del cantautore, sarebbero molto sorpresi di ascoltare i suoi esordi: il suo primo disco, ARIA, è del 1972 e rappresenta uno dei prodotti più significativi del progressive all’italiana. Sorrenti insomma faceva parte di quella schiera, piuttosto nutrita all’epoca, di artisti italiani che inseguivano, spesso con successo, le influenze di gruppi britannici come Genesis, Yes, King Crimson e Van Der Graaf Generator, protagonisti di lunghissimi brani di rock orchestrale, spesso colorati da testi fantasy. Proprio ARIA si apre con la suite omonima, che dura quasi venti minuti e occupa una facciata intera del disco; Sorrenti si esibisce in vocalizzi che a molti hanno richiamato alla mente il contemporaneo Tim Buckley e si fa accompagnare da musicisti di valore, come Tony Esposito e Jean Luc Ponty. Più pop il lato B del disco, ma senza esagerare: il contesto rimane prog e infatti due canzoni, La mia mente e Il fiume tranquillo, superano i sette minuti. Non si distacca molto da ARIA nemmeno COME UN VECCHIO INCENSIERE ALL’ALBA DI UN VILLAGGIO DESERTO, uscito nel 1973, che ripete, pur con minore originalità, atmosfere e stilemi del disco d’esordio. Nel 1974 pubblica il singolo Le tue radici diviso in parte I e II, di cui Battiato farà una cover anni più tardi. La svolta è dietro l’angolo: forse per un problema alla voce, Sorrenti cerca di cambiare genere. Ma cambiare è forse un verbo troppo tenue per quanto si realizza di lì a poco: escono un paio di altri dischi che lo avvicinano tanto alla melodia che si produce anche in rielaborazioni personali della canzone napoletana, pubblicando la propria versione di Dicitencello vuje come singolo. La metamorfosi è però soltanto all’inizio: nel 1977 esce FIGLI DELLE STELLE e ci si accorge come Tim Buckley e Gloria Gaynor non siano poi così lontani. Capacità di adattamento, versatilità, smania di successo a tutti i costi? Ognuno darà la propria risposta, fatto è che il disco vende benissimo, il singolo ancora di più e proietta Sorrenti nelle parti alte della classifica, là dove il progressive difficilmente l’avrebbe portato. Nel 1979 esce L.A. & N.Y. con Tu sei l’unica donna per me e il successo eclatante si rinnova, terminando nei fatti l’anno successivo, quando esce Non so che darei. Poi anche il periodo della dance inizia il proprio declino, che comprende altri album, raccolte, trasmissioni televisive, la scelta del buddismo, i revival, il carcere per detenzione e spaccio di stupefacenti, una ex moglie che gli distrugge la casa per gelosia. Ci si potrebbe fare quasi un album. Ma progressive o disco



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